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martedì 31 agosto 2010

BEVI ACQUA IN ABBONDANZA OGNI GIORNO

Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita, ed è anche quello presente in maggior quantità. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo. Inoltre, l’acqua entra nella struttura di varie sostanze e agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti (minerali, vitamine idrosolubili, aminoacidi, glucosio, ecc.), svolgendo un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nella utilizzazione degli stessi nutrienti. L’acqua è anche il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie metaboliche, ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea. Inoltre, l’acqua agisce come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose, (la cui funzionalità dipende da un giusto grado di idratazione) e garantisce la giusta consistenza del contenuto intestinale. Dato che in pratica non vi è alcun sistema all’interno dell’organismo che non dipenda direttamente dall’acqua, è facile intuire che mantenere un giusto equilibrio del nostro “bilancio idrico” (rapporto tra le “entrate” e le “uscite” di acqua) è fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, nel medio e nel lungo termine. Come tutte le sostanze chimiche che compongono il nostro corpo, l’acqua viene persa e consumata continuamente, e quindi deve essere di continuo reintegrata dall’esterno. I principali mezzi attraverso i quali il nostro organismo mantiene l’equilibrio idrico sono il meccanismo della sete (che regola la quantità di acqua da ingerire) e il riassorbimento dell’acqua nei reni (che regola la quantità di acqua eliminata con le urine). Il meccanismo della sete ha però un tempo di risposta ritardato, e spesso interviene solo quando la perdita di acqua è già stata tale da provocare i primi effetti negativi. Inoltre a volte (particolarmente negli individui anziani) il meccanismo della sete funziona male, e quindi molte persone rischiano di non rimpiazzare adeguatamente e tempestivamente le perdite di acqua. Il fabbisogno di acqua per adulti e anziani è approssimativamente di 1 ml di acqua per ogni chilocaloria alimentare introdotta nel corso della giornata. Per i bambini, i quali sono maggiormente a rischio di disidratazione, il fabbisogno è maggiore, e corrisponde approssimativamente ad 1.5 ml/kcal/giorno. L’acqua non contiene calorie, ed ogni variazione a breve termine del peso corporeo dovuta a maggiore perdita o a maggiore ritenzione di acqua è ingannevole e momentanea. Quindi, il tentativo di contenere il peso mediante il razionamento dell’acqua è assolutamente inutile, oltre ad essere rischioso per il nostro stato di salute.
In condizioni normali le perdite giornaliere di acqua nell’individuo adulto si aggirano intorno al 3-4% del peso corporeo (2-2.5 litri). È comunque importante rilevare che queste perdite sono tanto più elevate quanto più l’individuo è di giovane età, con un picco nei primi mesi di vita, durante i quali le perdite giornaliere di acqua raggiungono il 15% del peso corporeo. Di conseguenza i bambini sono un altro gruppo di popolazione particolarmente esposto al rischio della disidratazione, qualora non si provveda a reintegrare adeguatamente e tempestivamente l’acqua perduta.

ACQUA ALCALINA E ACIDO GASTRIGO

Noi tutti sappiamo che invecchiamo e ci ammaliamo a causa dell'accumulo di acidità in eccesso nel nostro organismo e che l'alcalinità neutralizza l'acidità; perciò, bere acqua alcalina ha senso. Ma sappiamo come l'acqua alcalina agisce nel nostro corpo? Alcuni medici sostengono che il nostro acido gastrico annullerebbe comunque l'alcalinità e che, pertanto, bere l'acqua alcalina sarebbe inutile. Come replichiamo loro? Ecco cosa accade nello stomaco: Lo stomaco tende a mantenere il suo pH stabile intorno al valore di 4.0. Quando beviamo acqua alcalina ad elevato pH, il pH dell'acqua bevuta si abbassa, mentre quello gastrico aumenta. Questo aumento dipende da quanto alcalina è l'acqua che assumiamo. Appena il pH gastrico raggiunge il pH di 4.5, lo stomaco reagisce producendo più acido cloridrico, al fine di spingere nuovamente il suo pH al di sotto del 4.0. La modalità con cui lo stomaco produce acido cloridrico è meglio nota alla categoria dei patologi, che a quella dei medici in generale. La formula chimica di produzione dell'acido cloridrico è: HO2 + CO2 + NaCl = HCl + NaHCO3 Acqua, anidride carbonica e cloruro di sodio (sale da tavola) producono acido cloridrico e bicarbonato di sodio. L'acido cloridrico fluisce nello stomaco,il bicarbonato di sodio nella circolazione sanguigna. [N.B.: È interessante come la formula di sopra sembri essere semplice, ma nessuno scienziato è in grado di ottenere in laboratorio acido cloridrico e bicarbonato facendo reagire acqua, anidride carbonica e sale. Solo le cellule vive possono realizzare tale reazione chimica. In laboratorio è possibile ottenere solo il contrario: aggiungendo acido cloridrico a bicarbonato di sodio, si otterranno immediatamente acqua, anidride carbonica e sale.] Il bicarbonato di sodio svolge la funzione di tampone alcalino nel nostro sangue. Infatti, nel nostro sangue due tipi di tampone, quello acido e quello alcalino, costantemente controllano il pH sanguigno e lo mantengono costante sul valore di 7.365. Quando il sangue diviene troppo basico, il tampone acido fa in modo di abbassare il pH del sangue; viceversa, se il sangue diventa troppo acido, il tampone alcalino ne innalza il pH. I tamponi alcalini sono formati dal bicarbonato (HCO3¯ ) in unione con minerali alcalini. I principali sono bicarbonato di sodio (NaHCO3), bicarbonato di potassio (KHCO3), bicarbonato di calcio (Ca(HCO3)2) e bicarbonato di magnesio (Mg(HCO3)2). Il tampone acido principale è l'acqua (H2O);pertanto non vi è penuria di tampone acido.

LA SALUTE DEL CORPO



Per godere di buona saluta il nostro terreno organico dovrebbe essere tendenzialmente più alcalino che acido, il suo pH dovrebbe aggirarsi attorno ai 7,35 e 7,45, quindi dovrebbe essere leggermente alcalino (ma in giusta misura, non in modo spropositato! in quanto un terreno troppo alcalino sembra facilitare l’insorgenza del cancro!). Quando il nostro sangue ha un pH troppo acido significa allora che l’organismo è debilitato – ovvero il nostro terreno non è in buono stato – e di conseguenza le infezioni possono prendere spazio con più facilità. Inoltre, un altro punto importante da ricordare, è il sangue si arricchisce attraverso il cibo che transita nell’intestino tenue, per cui è il cibo a determinare il pH del nostro sangue! Cosa acidifica il sangue? Le proteine (uova, carne, pesce, legumi), prodotti caseari industrializzati, i grassi, i carboidrati (zuccheri, miele, vino, farine, pasta), noci, nocciole, arachidi, e una stressante attività fisica/movimento. Per quanto riguarda i prodotti da farine integrali, i macrobiotici sostengono che sono meno acidificanti di quelli raffinati e che una prolungata masticazione li rende cibi alcalinizzanti. Il nostro stile di vita e la nostra alimentazione classica rende invece il nostro sangue tendenzialmente molto più acido che alcalino. L’acidità del sangue forma l’acido cloridrico, che serve a digerire il cibo, ma se il livello di acidi in circolo aumenta di troppo, a causa dell’alimentazione, il sangue diventa troppo acido. E si obbliga gli organi preposti all’eliminazione (reni, la pelle o i polmoni) a un lavoro maggiore. Quindi un sangue troppo acido contribuisce ad affaticare gli organi dell’eliminazione, obbligandoli a eliminare gli eccessi e sovraccaricando il lavoro di depurazione ed eliminazione (una traspirazione maleodorante è un tipico segnale di un terreno organico troppo acido!). Inoltre, gli alimenti acidificanti tendono a demineralizzare l’organismo, per questo è necessario abbinarli a degli alimenti alcalinizzanti – ovvero mineralizzanti – come frutta e verdura e, eventualmente, a una integrazione supplementare. Cosa alcalinizza l’organismo? Si neutralizza uno stato di troppa acidità utilizzando gli alcali forniti dai cibi che contengono intatti gli elementi nutrizionali minerali (quindi il meno lavorati e industrializzati possibili!), come frutta, verdura, mandorle, olio extra vergine d’oliva, prodotti caseari freschi(quelli pastorizzati sono invece acidificanti!) e uno stato di maggiore distensione, accompagnato da profonda respirazione. Il Miso viene considerato dalla medicina orientale un ottimo alcalinizzante! Le proporzioni per un giusto rapporto fra alcali e acidi dovrebbero essere le seguenti:
  • 1 parte di alimenti acidificanti e 4 di alimenti alcalinizzanti per le persone molto attive o comunque per coloro che si devono alcalinizzare.
  • Le persone meno attive, invece, possono consumare più alimenti acidificanti; la proporzione potrebbe essere di 1 parte di alimenti acidificanti su 2 di alcalinizzanti, ma, all’occorrenza, anche di 1 a 1.
Nota Bene Non si faccia confusione quando si parla di “cibi acidificanti” pensando che ci si riferisce al gusto del cibo! Queste proprietà si riferiscono, invece, alla capacità di certi alimenti di rendere il nostro sangue acido o alcalino. Alcuni cibi, anche se acidi al palato (vedi per es. gli agrumi) sono invece degli ottimi alcalinizzanti del sangue! Quindi, attenzione, se l’alimento è di gusto acido (come per esempio accade in alcuni tipi di frutta) non significa però che questo acidifichi il sangue (le uniche difficoltà derivate da questa acidità al palato potranno insorgere dal fatto che potrebbe irritare le pareti intestinali – senza tuttavia avere nulla a che fare con l’effetto che, però, hanno sul sangue!).