Sappiamo tutti che l’acqua ci fa bene, ma spesso le ragioni sono un po’ confuse, e anche chi conosce bene le ragioni per bere acqua non lo fa come abitudine.
Ecco allora i 9 motivi fondamentali per bere acqua:
1. Perdita di peso.
L’acqua è uno dei migliori strumenti per dimagrire, prima di tutto perché prende il posto di tutte le altre bevande, come quelle gasate, i succhi di frutta o gli alcolici, che sono una fonte nascosta di calorie. E’ poi un buon modo per diminuire l’appetito e spesso quando pensiamo di avere fame in realtà abbiamo sete. L’acqua non ha né grassi né calorie, va dunque bevuta in abbondanza durante una dieta.
2. Salute del cuore.
Bere una buona quantità di acqua può diminuire il rischio di un attacco di cuore. Uno studio di 6 anni pubblicato nel Maggio del 2002 dall’ American Journal of Epidemiology ha dimostrato che coloro che devono più di 5 bicchieri di acqua al giorno avevano, durante il periodo dello studio, il 41% di probabilità di meno di subire un infarto di coloro che bevevano meno di 2 bicchieri di acqua al giorno.
3. Energie.
La disidratazione anche solo dell’ 1-2% del peso corporeo, fa diminuire le forze e fa sentire molta stanchezza. Se senti sete sei già disidratato e questo può dare fatica, stanchezza muscolare, vertigini e altri sintomi.
4. Cura del mal di testa.
Un altro sintomo della disidratazione è la cefalea, infatti spesso questo sintomo è legato semplicemente ad un diminuito introito di acqua. Chiaramente le cause possono essere tantissime ma la disidratazione è una causa abbastanza comune.
5. Pelle sana.
Bere acqua può ripulire la pelle, e molte persone dichiarano un colorito salutare dopo l’assunzione di acqua. Questo chiaramente non accadrà in una notte, ma anche una sola settimana di assunzione di una buona quantità di acqua si potranno vedere degli effetti benefici sulla pelle.
6. Problemi digestivi.
Il nostro sistema digerente ha bisogno di una buona quantità di acqua per digerire in maniera corretta. Spesso l’acqua può aiutare problemi di acidità di stomaco, e l’acqua insieme alle fibre può curare la stitichezza.
7. Pulizia del corpo.
L’acqua è usata dal corpo per eliminare le tossine e i prodotti tossici.
8. Rischio di tumori.
Bere una buona quantità di acqua è stata correlato ad una diminuzione del 45% del rischio di cancro al colon. Bere molta acqua può anche diminuire il rischio di cancro alla vescica e al seno.
9. Migliora il rendimento sportivo.
La disidratazione è il principale nemico di una buona attività sportiva, è quindi fondamentale idratarsi bene prima, durante e dopo una sessione di esercizi.
Ora probabilmente vi saranno più chiari i motivi per bere e probabilmente vi potrà essere utile qualche consiglio per formare l’abitudine.
Prima di tutto è fondamentale portare sempre con sé una bottiglia di acqua da mezzo litro sempre piena. Un altro importante trucchetto è quello di bere acqua frizzante al posto degli alcolici quando uscite la sera. Infine invece di spendere molti soldi per comprare l’acqua minerale sarà molto utile comprare un filtro per il rubinetto.
Articolo scritto dal Dr. Daniele Aprile
Credere Appartenere Diventare..... Credere di poter cambiare la vita, Appartenere ad un gruppo di successo, Diventare persone migliori. Saper vivere 100 volte meglio
sabato 11 settembre 2010
LA SCOPERTA DELL'ACQUA
Vi segnalo il seguente articolo tratto da L'ESPRESSO n.37 del 16 settembre scritto da Tiziana Moriconi:
Se vi sentite assonnati e con la pressione sotto le scarpe, dimenticate gli energy drink: la vera bevanda rinfrancante è l'acqua, senza bisogno di aggiungere zucchero o altro. Secondo quanto accertato dai ricercatori del Vanderbilt University Medical Center (Tenesse, Usa), ne bastano pochi bicchieri per aumentare la pressione sanguigna e lo stato di allegria, e promuovere anche una perdita di peso. L'acqua aumenta infatti l'attività del sistema nervoso simpatico e, di conseguenza, la spesa energetica. Inoltre funziona da vasocostrittore, prevenendo anche il ristagno del sangue nelle estremità del corpo.
Julia McHugh, sempre della Vanderbilt University School of Medicine, ha scoperto poi dove e come si verifica questo effetto fisiologico. Secondo i risultati dei studi, pubblicati su "Hypertension" , il meccanisco si instaurerebbe nello stomaco o nel primo tratto dell'intestino (duodeno), perchè la pressione aumenta anche se l'acqua viene introdotta direttamente in questi due organi.
Non sembrano avere alcun ruolo, inoltre, i sali disciolti, dal momento che la pressione non varia se si comministrano soltanto i minerali. Anzi, i primi dati indicano che l'effetto potrebbe essere maggiore utilizzando acqua povera di sali.
L'effetto è stato ben osservato in pazienti con il sistema barosferiflesso (quell oche mantiene i valori entro la norma) danneggiato. Nelle persone giovani e sane, invece, le variazioni della pressione appaiono molto più modeste, Ciò non toglie che nere mezzo litro di acqua prima di donare il sangue riduce del 20 per cento gli svenimenti, come ha dimostrato uno studio della Croce Rossa americana.
Se vi sentite assonnati e con la pressione sotto le scarpe, dimenticate gli energy drink: la vera bevanda rinfrancante è l'acqua, senza bisogno di aggiungere zucchero o altro. Secondo quanto accertato dai ricercatori del Vanderbilt University Medical Center (Tenesse, Usa), ne bastano pochi bicchieri per aumentare la pressione sanguigna e lo stato di allegria, e promuovere anche una perdita di peso. L'acqua aumenta infatti l'attività del sistema nervoso simpatico e, di conseguenza, la spesa energetica. Inoltre funziona da vasocostrittore, prevenendo anche il ristagno del sangue nelle estremità del corpo.
Julia McHugh, sempre della Vanderbilt University School of Medicine, ha scoperto poi dove e come si verifica questo effetto fisiologico. Secondo i risultati dei studi, pubblicati su "Hypertension" , il meccanisco si instaurerebbe nello stomaco o nel primo tratto dell'intestino (duodeno), perchè la pressione aumenta anche se l'acqua viene introdotta direttamente in questi due organi.
Non sembrano avere alcun ruolo, inoltre, i sali disciolti, dal momento che la pressione non varia se si comministrano soltanto i minerali. Anzi, i primi dati indicano che l'effetto potrebbe essere maggiore utilizzando acqua povera di sali.
L'effetto è stato ben osservato in pazienti con il sistema barosferiflesso (quell oche mantiene i valori entro la norma) danneggiato. Nelle persone giovani e sane, invece, le variazioni della pressione appaiono molto più modeste, Ciò non toglie che nere mezzo litro di acqua prima di donare il sangue riduce del 20 per cento gli svenimenti, come ha dimostrato uno studio della Croce Rossa americana.
martedì 7 settembre 2010
LO SAPEVI CHE... Equilibrare il PH risolvere numerosi disturbi
Dannose abitudini alimentari molto diffuse (come l'abuso di zuccheri e di cereali raffinati, l'eccesso di proteine animali, di caffè, alcool) e la vita stressante che la maggior parte delle persone conduce portano a un'alterazione , nell'organismo, dell'equilibrio tra elementi acidi (prevalenti) ed elementi alcalini o basici.
La progressiva acidificazione è poi la causa di numerosi disturbi: mancanza di energia, tendenza alla pressione, infiammazioni, indebolimento di denti e capelli, pelle secca, crampi, sciatica, maggiore sensibilità al dolore...
Perché i processi vitali funzionino regolarmente è necessario che il PH dell'organismo (l'unità di misura del grado di acidità e di alcalinità) sia 7, il valore dell'equilibrio acido-base. Questo valore si può mantenere stabile adottando una dieta calibrata e bere acqua fortemente alcalina.
La progressiva acidificazione è poi la causa di numerosi disturbi: mancanza di energia, tendenza alla pressione, infiammazioni, indebolimento di denti e capelli, pelle secca, crampi, sciatica, maggiore sensibilità al dolore...
Perché i processi vitali funzionino regolarmente è necessario che il PH dell'organismo (l'unità di misura del grado di acidità e di alcalinità) sia 7, il valore dell'equilibrio acido-base. Questo valore si può mantenere stabile adottando una dieta calibrata e bere acqua fortemente alcalina.
domenica 5 settembre 2010
PIU' BELLI E PIU' MAGRI CON ACQUA ALCALINA
Dimagrire aumentando la bellezza del nostro incarnato e rimanendo di buon umore piacerebbe a tutti noi. La buona notizia è che oramai è possibile grazie a una nuovissima dieta che ci rende magri e belli. Questa ricetta miracolosa, è la dieta dell'acido base, un metodo per dimagrire che ci arriva dagli Stati Uniti.
Il principio |
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Che cos'è il pH?Ricordo remoto delle lezioni di chimica, il pH misura l’acidità. Superiore a 7, è basico, inferiore, è acido. Uguale a 7, gli acidi e le basi sono in equilibrio. Il nostro organismo rispetta questa regola, poiché anche il suo funzionamento è regolato da un equilibrio acido-basico, quello del sangue. Per questo, un corpo sano è piuttosto basico (pH tra 7,5 e 9).
Le conseguenze sul corpoPiuttosto acida, la nostra alimetazione (ricca di carne, cereali e latticini) e il nostro stile di vita ( stress, sedentarità, inquinamento), fanno inclinare il pH dalla parte sbagliata. E quando il pH va male, tutto va male: aumento di peso, mal di testa, problemi di digestione, fatica, ipertensione...
La soluzionePer ristabilire il pH giusto e ritrovare la linea, la forma e la salute, non è difficile: basta riequilibrare la propria alimentazione compensando gli alimenti acidi con alimenti basici e benvendo acqua alcalina. Questo è il principio del metodo acido base, adorato da tante star negli States.
Riequilibrare il pH dell'organismo è una strategia efficace per perdere peso. Senza perdere, però, la massa muscolare e favorendo l'assimilazione dei grassi accumulati, per eliminare i chili superflui e ritrovare la linea... senza soffrire troppo!
Ma, oltre a essere una dieta dimagrante, il programma acido base è prima di tutto un metodo per ottenere un benessere generale: mano a mano che l'alimentazione ritrova un equilibrio, la fatica diminuisce, la pelle ringiovanisce, l'incarnato diventa più bello, i problemi di salute (allergie, alito cattivo, dolori articolari, micranie, disturbi cardiovascolari, ipertensione, diabete...) diminuiscono. Insomma, non siamo solo più belli ma anche più giovani e dinamici!
Ma, oltre a essere una dieta dimagrante, il programma acido base è prima di tutto un metodo per ottenere un benessere generale: mano a mano che l'alimentazione ritrova un equilibrio, la fatica diminuisce, la pelle ringiovanisce, l'incarnato diventa più bello, i problemi di salute (allergie, alito cattivo, dolori articolari, micranie, disturbi cardiovascolari, ipertensione, diabete...) diminuiscono. Insomma, non siamo solo più belli ma anche più giovani e dinamici!
giovedì 2 settembre 2010
ACQUA ALKALINA PER RAFFORZARE LE DIFESE IMMUNITERIE
Troppo spesso ci dimentichiamo delle parole di Pasteur. L` acqua alcalina può aumentare l` immunità alle malattie contagiose
Di questi tempi è un argomento per così dire “Hot”, caldo, molto caldo, addirittura radioattivo. I vari allarmi che le organizzazioni sanitarie globali lanciano di volta in volta paventando pandemia e mettendo alla gogna i vari polli e suini. Ricordiamoci però delle sempiterne parole di Pasteur: “Il terreno è tutto, il microbo è niente”.
In altre parole anziché vaccinarci proviamo a potenziare il nostro sistema immunitario. Un metodo semplice potrebbe essere quello di ingerire acqua alcalina. Diversi studi hanno posto l’accento sul fatto che le persone che bevono acqua alcalina hanno un`alta resistenza verso le malattie contagiose e si ammalano raramente.
E anche in caso di malattia la guarigione è molto più rapida del normale.
Di questi tempi è un argomento per così dire “Hot”, caldo, molto caldo, addirittura radioattivo. I vari allarmi che le organizzazioni sanitarie globali lanciano di volta in volta paventando pandemia e mettendo alla gogna i vari polli e suini. Ricordiamoci però delle sempiterne parole di Pasteur: “Il terreno è tutto, il microbo è niente”.
In altre parole anziché vaccinarci proviamo a potenziare il nostro sistema immunitario. Un metodo semplice potrebbe essere quello di ingerire acqua alcalina. Diversi studi hanno posto l’accento sul fatto che le persone che bevono acqua alcalina hanno un`alta resistenza verso le malattie contagiose e si ammalano raramente.
E anche in caso di malattia la guarigione è molto più rapida del normale.
In Giappone, dove l`acqua alcalina è utilizzata da parecchi decenni come terapia di supporto negli ospedali, si sostiene che due siano i fattori che aumentano l’immunità alle malattie contagiose:
• un livello alcalino alto;
• l’aumento del livello di ossigeno apportato dall`acqua alcalina.
Ergo, bere acqua alcalina aiuterebbe il nostro organismo ad essere più resistente alle malattie contagiose. Anche in caso di contagio, l`acqua alcalina viene in aiuto. Infatti, quando il corpo è invaso da batteri estranei o virus, i linfociti dichiarano guerra agli invasori, e questa guerra causa delle perdite da entrambe le parti.
Le perdite sono cellule morte che sono acide.
Persone con un indice più alto di minerali alcalini nel sangue può neutralizzare facilmente i residui acidi, ripulire il corpo dalle tossine, ristabilire l`equilibrio acido-basico, irrobustire le difese immunitarie , debellare più facilmente l`infezione e tornare in salute più rapidamente.
Un attacco di influenza consuma minerali alcalini, è proprio per questo motivo che i medici raccomandano di mangiare banane per reintegrare il potassio perso (alcalino) durante e dopo gli attacchi influenzali.
Le perdite sono cellule morte che sono acide.
Persone con un indice più alto di minerali alcalini nel sangue può neutralizzare facilmente i residui acidi, ripulire il corpo dalle tossine, ristabilire l`equilibrio acido-basico, irrobustire le difese immunitarie , debellare più facilmente l`infezione e tornare in salute più rapidamente.
Un attacco di influenza consuma minerali alcalini, è proprio per questo motivo che i medici raccomandano di mangiare banane per reintegrare il potassio perso (alcalino) durante e dopo gli attacchi influenzali.
Alla luce di queste considerazioni, l`acqua alcalina aiuta l`organismo ad essere più resistente alle malattie contagiose.
Per chi ha interesse ad approfondire l’argomento consigliamo il bel libro di
Sang Whang “Invertire l’invecchiamento”
Sang Whang “Invertire l’invecchiamento”
Oggi grazie alla tecnologia giapponese ognuno può produrre ACQUA-KANGEN-ALCALINA da rubinetto di casa propria grazie al top riconusciuto degli ionizzatori,l`unico classificato APPARECHIATURA MEDICA: la LEVELUK SD501
ACQUA E CIBO ALCALINI PERCHE’? EQUILIBRIO ACIDO-BASICO
Articolo scritto da Dr. Rocco Palmisano
Laureato in Scienza della Salute, U.S.A.
Naturopata
Fondatore Associazione S.A.P.I.O.
Chiunque conosca un po’ di fisiologia umana sa che la biochimica del nostro corpo tende
ad essere leggermente alcalina.
Alcalino è anche e soprattutto il sangue arterioso, il cui range normale di pH è compreso tra 7,30 e 7,45. Valori al di sotto di 7 e superiori a 8 sarebbero incompatibili con la vita e molti disturbi vengono a manifestarsi man mano ci si allontana dal valore ottimale di 7,4.
Noi umani siamo un progetto genetico biochimico alcalino.
Prima di procedere nell’esposizione del presente argomento chiariremo il significato di pH, con cui si misura la concentrazione di idrogenioni (H+) presenti in una soluzione o ovunque ci sia dell’acqua.
Una delle caratteristiche dell’acqua maggiormente importanti per la vita è la ionizzazione, processo chimico che consiste nella perdita o acquisto di uno o più elettroni da parte di un atomo o di una molecola. L’attività biochimica cellulare è basata essenzialmente in un continuo processo di scissione della molecola d’acqua (H2O) in ione H+ (idrogenione) e ione OH- (ossidrile) e nella sua ricombinazione, catalizzando tutti gli altri processi biochimici, che ci permettono di vivere.
Molecola d'acqua: ioni idrogeno H+ e ossigeno O-.
Infatti dopo l’aria, l’acqua è l’elemento più essenziale per qualsiasi forma di vita sulla terra.
Ebbene, questa caratteristica dell’idrolisi e della sua ricombinazione sia nella cellula che fuori nel liquido extracellulare è uno dei fattori più fondamentali per la vita.
In una massa d’acqua la quantità di ioni H+ e di ioni OH- può variare per diversi motivi:
1 - L’acqua che contiene più idrogenioni H+ viene chiamata acqua acida;
2 - quella che contiene più ioni ossidrili OH- viene detta acqua alcalina;
3 - se il numero di ioni positivi e negativi si equivale, l’acqua viene considerata neutra.
In una determinata quantità d’acqua neutra a temperatura ambiente (22°C) il rapporto sia degli ioni H+ che degli ioni OH- con il totale delle molecole di quel volume d’acqua è per entrambe di 1:107. Se vogliamo conoscere il numero sia degli ioni H+ che OH- nel predetto volume d’acqua neutra, basta moltiplicare 1x10-7.
Se aggiungiamo dell’acido nella predetta soluzione neutra, il numero di ioni H+ aumenta.
Quando il numero aumenta a 1x10-6 (dieci volte più dell’acqua neutra) la legge della Natura costringe il numero degli ioni OH- a diminuire a 1x10-8 unità. Poiché la somma degli esponenti delle suddette moltiplicazioni è sempre 14, al pH 6 corrisponde il pOH 8. Pertanto nel valutare il pH di una soluzione viene sottinteso il rispettivo pOH.
La scala del pH si estende da 1 a 14, ove il valore 7 corrisponde al neutro; dal 7 in giù esprime valori sempre maggiori di acidità e dal 7 in su valori sempre maggiori di alcalinità.
Poiché è una scala logaritmica negativa decadica, ogni punto, che si allontana dal 7 nei due sensi, corrisponde ad un valore 10 volte superiore al precedente. Per esempio un pH 6 esprime una concentrazione acida 10 volte maggiore di 7, mentre un pH 5 un valore 10 volte maggiore di 6 ma 100 volte maggiore di 7. Scala pH: nella figura va da 1 a 10
Tutta la biochimica non può prescindere, in ogni suo processo, dalla presenza dell’acqua.
Una caratteristica interessante dell’acqua è che essa si ionizza facilmente.
La ionizzazione è quel processo chimico che comprende contestualmente reazioni
d’ossidazione e di riduzione. L’ossidazione presuppone la cessione di elettroni, la riduzione contempla l’assorbimento di elettroni. Non esiste ossidazione senza simultanea riduzione: questa combinazione di reazioni chimiche viene chiamata reazione REDOX.
A questo punto possiamo riprendere il discorso sull’importanza di una biochimica alcalina per la salute.
Sappiamo che alla nascita un bambino sano ha una biochimica alcalina. Alcalino è il latte
materno, alcalina o appena acida è la sua urina. Ciò che permette al corpo di mantenersi sano ed alcalino, nonostante le cellule continuino a produrre costantemente acidi, è la sua capacità drenante e la sua riserva alcalina.
La riserva alcalina è costituita principalmente dai minerali alcalini presenti nel sangue,
nei tessuti, nei denti e nelle ossa. Quando la riserva alcalina del sangue e dei tessuti si esaurisce, il prelievo dei minerali alcalini necessari alla neutralizzazione dell’acidosi avviene dai denti e dalle ossa.
Carie ed osteoporosi sono due condizioni specifiche dell’acidosi metabolica e digestiva. E’
interessante notare come la Natura provvede a dotare il nascituro di riserva alcalina, prelevandola dalle riserve della madre: frequenti sono, infatti, carie ed osteoporosi nelle donne in gravidanza, le cui riserve alcaline sono carenti.
Carie ed Osteoporosi: due conseguenze dell'eccesso di acidi nel nostro organismo
Poiché il mantenimento del pH fisiologico è un fattore fondamentale per ogni altro corretto
processo biologico, la Natura ha dotato il nostro organismo di vari sistemi tampone per
assicurare la migliore condizione biologica possibile.
I sistemi tampone intervengono per compensare l’eccesso di acidità o di alcalinità.
Purtroppo per il nostro innaturale stile di vita, soprattutto alimentare, l’organismo si trova
costretto a tamponare molto più frequentemente l’eccesso di acidi, per cui in questo articolo ci
occuperemo principalmente dei meccanismi di correzione dell’acidosi metabolica e digestiva.
SISTEMI MORFO-FISIOLOGICI DI CORREZIONE DEL pH
Il pH fisiologico ematico è frutto di un meccanismo di controllo automatico che si serve in primis del normale atto respiratorio, delle riserve ematiche acide (H2CO3) ed alcaline (HCO3 -).
Quando la normale respirazione non è sufficiente a compensare e smaltire l’eccessiva acidità del sangue, in pochi minuti interviene una aumentata risposta respiratoria.
La ventilazione polmonare svolge un ruolo fondamentale nella correzione del pH.
Con la ventilazione polmonare, oltre all’anidride carbonica (CO2), vengono eliminati altri acidi organici presenti nel sangue in forma gassosa.
La respirazione è un modo per espellere gli acidi
La CO2 prodotta dalle cellule si diffonde nel sangue, ove si trasforma in acido carbonico (H2CO3), in modo da essere trasportata più facilmente fino agli alveoli polmonari, in cui si ritrasforma in CO2 per essere eliminata dai polmoni. Durante l’idratazione della CO2 per merito dell’anidrasi carbonica si formano ioni H+ che devono essere tamponati per evitare una ricaduta di pH verso valori di acidità, incompatibili con la vita delle cellule. A fare ciò interviene in prima battuta l’emoglobina, che è dotata di una efficientissima capacità tampone.
In condizioni fisiologiche le variazioni metaboliche di produzione di CO2 sono prontamente controbilanciate dalle variazioni ventilatorie, in modo da mantenere costante la quantità di CO2 nel sangue. L’aumento della pCO2 , la diminuzione del pH e della pO2 del sangue stimolano l’iperventilazione, mentre una modificazione in senso opposto porta ad ipoventilazione.
Per l’equilibrio acido-basico plasmatico sono fondamentali due fattori: la concentrazione degli idrogenioni ( H+) espressa dal pH e la riserva alcalina del bicarbonato (HCO3-), derivato dalla trasformazione della CO2.
A questi fattori si aggiungono, inoltre, costantemente sostanze acide ed alcaline derivate dal metabolismo intermedio e finale del processo digestivo. Poiché questi due fattori possono variare indipendentemente, si può parlare di equilibrio acido-basico solo quando c’è il giusto rapporto tra riserva alcalina ed acidi.
A far deragliare maggiormente e precocemente l’equilibrio acido-basico è l’abnorme mole di acidi prodotti dal metabolismo digestivo a causa dell’alimentazione innaturale ed antifisiologica utilizzata ormai universalmente.
L'alimentazione ha un ruolo fondamentale nell'equilibrio acido-basico
Infatti con l’eccessiva ed innaturale alimentazione si producono:
A. Acido carbonico, risultato finale della combustione del carbonio contenuto nei cibi.
B. Acido solforico, derivato dalla digestione delle proteine.
C. Acido fosforico, derivato dall’ossidazione dei fosfolipidi e nucleo-protidi.
D. Acido acetacetico e beta-idrossibutirrico derivato dagli acidi grassi.
E. Acido urico, derivato dal metabolismo dei nucleo-protidi.
F. Acido lattico prodotto dal metabolismo del glicogeno e vari altri acidi generati
G. dall’ossidazione incompleta degli zuccheri ( spesso per la carenza di ossigeno).
H. Acido ossalico liberato da alcuni alimenti (cacao, spinaci, pomodori, ecc.).
I. Anche gli acidi organici dei vegetali, inoltre, in carenza di ioni alcalini (sodio, potassio,
J. magnesio, calcio), se non sono tamponati sufficientemente, aggiungono acidità a quella propria
K. dell’organismo.
Tutti questi acidi, ma soprattutto gli acidi “fissi”, cioè quelli che non si trasformano in CO2 e non sono in forma gassosa, eliminabili quindi con la respirazione e la traspirazione, devono comunque essere tamponati ed eliminati necessariamente dal nostro corpo.
La CO2 ha caratteristiche bifasiche nel processo dell’equilibrio acido-basico: da un lato è il prodotto acido quantitativamente più importante da cui il corpo si deve difendere per non abbassare il proprio pH ed a ciò provvedono principalmente, come abbiamo visto, i polmoni; dall’altro lato provvede per circa la metà dell’attività tampone in difesa del pH contro gli acidi “fissi”. Il sistema tampone acido-basico della CO2 è detto sistema tampone primario, in quanto è di un’importanza di gran lunga superiore agli altri.
Quando nell’acqua extracellulare sopraggiunge un acido forte, come per esempio l’acido cloridrico (HCl) avviene la seguente reazione: HCl + NaHCO3 = NaCl + H2CO3 . Dell’acido carbonico prodotto in questa reazione una parte si trasforma in H2O + CO2, ove la CO2 verrà espulsa con la ventilazione, mentre un’altra parte si trasforma in HCO3 - + H+, ove HCO3– sarà riassorbito a livello dei tubuli renali e reimmesso in circolo mentre H+ sarà eliminato con le urine.
La secrezione renale di H+ rappresenta uno dei sistemi fondamentali per mantenere costante il pH fisiologico del corpo. Gli idrogenioni (H+) secreti dal tubulo renale vengono eliminati con l’urina.
I reni partecipano al mantenimento dell’equilibrio acido- basico tramite tre importanti sistemi tampone: riassorbimento degli ioni di bicarbonato, escrezione di acidi “fissi” (titolabili), escrezione di NH4 (ammonio), mentre l’eliminazione di H+ liberi è di poca entità.
I reni contribuiscono a mantenere l'equilibrio acido-basico
1)Riassorbimento degli ioni HCO3 -.
I bicarbonati filtrati dai glomeruli vengono riassorbiti per circa l’80% nel tubulo prossimale ed il rimanente nel tubulo distale del nefrone. Numerosi sistemi possono influenzare la capacità di riassorbimento tubulare dei bicarbonati. I più importanti sono: volume extracellulare, pCO2, potassiemia, paratormone, calcemia, fosforemia. Ai fini dell’equilibrio acido-basico all’escrezione netta degli acidi deve corrispondere altrettanto riassorbimento di bicarbonati (HCO3-).
2)Escrezione di acidi “fissi” (titolabili)
Tra gli acidi titolabili urinari i fosfati sono il sistema tampone più importante. Quando l’urina si acidifica (per secrezione di H+), gran parte del fosfato bibasico(HPO4 - - ) si trasforma in monobasico (H2PO4-) secondo la seguente formula: HPO4- - + H+ = H2PO4- , che viene eliminato con l’urina e con esso lo ione H+ acquisito. In caso di alcalosi avverrebbe la reazione inversa con relativo rilascio di H+ da parte del fosfato monobasico.
3)Ecrezione di NH4+(ammonio)
Alcuni acidi “fissi” (acido solforico, cloridrico, ossalico, ecc.) prodotti dall’organismo o introdotti con l’alimentazione sono acidi forti, che il rene è incapace di protonare ( capacità di legare lo ione H+ ) neanche ad un pH urinario di 4,5. Per compensare questa incapacità di protonazione degli acidi forti presenti nell’urina, il rene produce un altro tampone, l’ammoniaca (NH3) per idrolisi della glutammina. La produzione di ammoniaca è correlata allo stato acido-basico dell’organismo. Tutto il nefrone partecipa alla produzione di ammoniaca, ma se ne troverà maggiore quantità in quei segmenti del nefrone ove l’acidità dell’urina è maggiore, cioè nel tubulo distale e specialmente nel collettore. Pertanto la produzione e l’escrezione renale di NH3 rappresenta il sistema più valido per controllare l’eliminazione degli acidi “fissi”. Infatti l’escrezione di H+ legato a NH3 (come NH4+) rappresenta più del 50% dell’escrezione totale dell’ acidità urinaria e può aumentare fino all’80% in caso di forte acidosi.
Per avere il pH ematico ottimale di 7,4 occorre un rapporto di 20:1 tra bicarbonato e acido carbonico. Pertanto l’alterazione di questo rapporto influenzerà relativamente il pH ematico verso l’acidità o verso l’alcalinità.
A mantenere costante questo rapporto contribuisco, come abbiamo visto finora: sistemi tampone sistemici, polmoni, reni e come vedremo ora l’apparato digerente, di cui soprattutto lo stomaco.
L’attività biochimica dello stomaco riveste un’importanza primaria nell’equilibrio acido basico.
Sicuramente sono importanti i sistemi tampone e gli organi analizzati fino adesso, ma, se non ci fosse l’apparato digerente, in cui entrano e vengono processate le sostanze basilari per la produzione degli acidi, delle basi, dei bicarbonati e dello stesso acido carbonico, non si potrebbe nemmeno immaginare una qualsivoglia altra attività vitale. Infatti, se non si mangia e soprattutto non si beve, sopraggiunge presto la morte.
Ruolo dello stomaco nell'equilibrio acido-basico
Di tutto l’apparato digestivo (bocca, stomaco, fegato, pancreas, intestino con tutte le sue ghiandole secretive di enorme importanza vitale) un ruolo di primaria importanza per l’equilibrio acido-basico viene svolto dallo stomaco e precisamente dalle cellule parietali della parete (mucosa) gastrica.
Le cellule parietali sono specializzate nella produzione dell’acido cloridrico (HCl), che è essenziale non solo per l’attività digestiva ma anche per l’equilibrio acido-basico dell’intero organismo.
Infatti, le cellule parietali nel produrre HCl partecipano all’equilibrio acido-basico generale con la produzione contestuale di altrettanto bicarbonato (HCO3 -), che viene riversato nel flusso sanguigno. Altre cellule della mucosa gastrica secernano muco, enzimi e molti altri fattori digestivi e non.
A maggiore velocità di secrezione gastrica corrisponde maggiore acidità, ma fino al limite di concentrazione di HCl di 150 meq/l , sicuro limite d’incolumità biologica.
La secrezione parietale non contiene solo HCl, ma anche diversi cloruri ( KCl, NaCl), che però diminuiscono man mano aumenta l’acidità.
Il meccanismo della produzione dell’acido cloridrico più accreditato dai fisiologi è il seguente.
Il citoplasma della cellula parietale funge da trasportatore di ioni Cl- ( oltre che di acqua e di vari cationi K+, Na+, ecc.) provenienti dal sangue verso i canalicoli ed il tubulo della cellula, ove avviene la sintesi dell’acido cloridrico per la presenza di ioni H+ secreti dalla stessa cellula parietale. Gli ioni H+ deriverebbero dal processo d’idrolisi della molecola d’acqua nella cellula parietale secondo la seguente formula: H2O= H+ + OH-. Lo ione H+ esce dalla cellula scambiandosi con ioni K+ e Na+ diffusi nel canalicolo e qui si combina con Cl- diventando HCl (acido forte), che viene secreto nel lume gastrico. La base OH- si combina con la CO2 presente nella cellula formando HCO3 - , il quale viene immesso nel flusso sanguigno ove si combina con vari cationi (K+, Na+, Ca++, Mg++, ecc), determinando le migliori riserve alcaline ematiche.
Sappiamo, quindi, dalla fisiologia che per la produzione dell’acido cloridrico la cellula parietale ha bisogno di scambiare gli ioni H+ con dei cationi di minerali alcalini, che necessariamente devono essere introdotti con l’alimentazione, che etimologicamente significa “ciò che si porta al mento” ossia cibo ed acqua.
Pertanto, se con l’alimentazione (acqua e cibo) non introduciamo sufficienti quantità di minerali alcalini, avremo una carente produzione di acido cloridrico (ipocloridria), che paradossalmente ci procurerà acidità gastrica, derivante dalla fermentazione prodotta dalla maggiore permanenza del cibo nello stomaco e non dall’eccesiva secrezione di HCl (ipercloridria).
Come abbiamo visto precedentemente, la Natura ha predisposto un limite di sicurezza nella produzione di HCl.
Lo studio della biochimica nutrizionale ci dimostra che l’acqua, soprattutto se alcalina, ma anche i cibi alcalini, soprattutto se crudi e naturali, se masticati opportunamente, cedono più facilmente ed abbondantemente all’organismo i cationi dei minerali alcalini, necessari , come abbiamo visto, per lo scambio con H+ ed apportano anche abbondanti ioni OH- , base necessaria per la produzione di bicarbonato.
L’attività digestiva è un processo biochimico complesso, che contempla non solo l’acido cloridrico, ma anche enzimi, ormoni e vari fattori biochimici ed emotivi. La produzione di acido cloridrico è sotto induzione e controllo ormonale secondo il fabbisogno digestivo. Le cellule parietali non producono acido cloridrico, se non indotte dall’introduzione di cibo da digerire, pur bevendo qualsiasi tipo e quantità di acqua.
La produzione di HCl, come pure degli enzimi digestivi, è correlata al fabbisogno digestivo ed alla propria capacità secretiva. Infatti, la secrezione gastrica varia secondo la quantità e la qualità del cibo che ingeriamo.
Pertanto, se mangiamo frutta e verdura non avverrà che una minima secrezione gastrica, mentre, se mangiamo carne, pesce, uova, formaggi, cereali e legumi si verificherà un’abbondante secrezione gastrica, a patto che le cellule parietali abbiano conservato la loro capacità funzionale e che l’organismo possieda tutte le sostanze necessarie a bilanciare la produzione di HCl.
Infatti, se lo stomaco non provvedesse alla corrispettiva produzione di bicarbonato necessario alle cellule mucose dello stomaco per difenderle dallo stesso acido cloridrico, indispensabile all’attività del pancreas, del fegato e delle ghiandole alcalofile del duodeno e del tenue, il processo digestivo sarebbe incompleto e l’equilibrio acido-basico generale dell’organismo sarebbe presto compromesso.
L'ACQUA ALCALINA
Bevendo qualsiasi quantità d’acqua, anche se alcalina, le cellule parietali non saranno stimolate a produrre HCl, perché l’acqua non necessita di essere digerita.
L'Acqua alcalina non necessita di essere digerita
Bevendo acqua, la concentrazione degli acidi presenti nello stomaco viene diluita momentaneamente, finché l’acqua non viene riassorbita o eliminata completamente dallo stomaco. Se lo stomaco è vuoto il suo riassorbimento sarà veloce ed il pH ritornerà ben presto al suo stato fisiologico precedente, ma senza nessun’altra produzione di HCl, mentre, se esso contiene cibo da digerire, le cellule parietali continueranno a produrre acido cloridrico proporzionalmente al tipo ed alla quantità di cibo ivi contenuto e l’acqua con i suoi minerali, assieme ai minerali del cibo, contribuirà durante tutta la fase digestiva alla secrezione di HCl in proporzione alla quantità di bicarbonati e ioni minerali alcalini assorbiti dalla mucosa gastrica.
E’ importante sapere che la capacità di assorbimento dell’acqua da parte della parete gastrica nella fase secretiva è molto lenta, pertanto bere durante i pasti rallenta la digestione per effetto della diluizione dei succhi gastrici. Se l’assunzione d’acqua alcalina in sé stimolasse la produzione di HCl, più acqua si berrebbe, migliore sarebbe la digestione, ma sappiamo che ciò non è vero, come pure dovremmo avere bruciore di stomaco a fronte di assunzione di abbondanti quantità d’acqua alcalina, ma vi assicuro che ciò non accade in condizioni di normalità organica.
Quanto appena detto contraddice la convinzione di coloro che pensano che lo stomaco produce HCl, sotto l’induzione dell’acqua alcalina. L’assunzione di acqua non può stimolare la produzione immediata di acido cloridrico, perché questa funzione è correlata alla necessità di digerire il cibo: questa è la nostra fisiologia. Pertanto, bevendo acqua alcalina, giammai si produrrà un eccesso di HCl nello stomaco, come alcuni critici vorrebbero far credere, mentre l’assorbimento ematico di cationi alcalini e di ossigeno (OH-), di cui l’acqua alcalina abbonda, permetterà ai sistemi tampone sistemici e morfo- fisiologici di mantenere l’equilibrio acido-basico e di permettere, al tempo opportuno, di produrre acido cloridrico.
Il pregio dell’acqua alcalina è quello di avere un’abbondanza di molecole di idrossido di minerali alcalini ( es. KOH= K+ + OH- ), che facilmente si scindono in ioni positivi e negativi, promuovendo un’abbondante ed interessante attività REDOX, fondamentale per tutti i processi biochimici.
Se mai si riuscisse a bere tanta acqua alcalina da superare la capacità di riserva ematica dei minerali alcalini, questi sarebbero prontamente eliminati con l’urina, come avviene naturalmente con l’eliminazione dei minerali in eccesso presenti nell’alimentazione quotidiana, della cui abbondanza non ci preoccupiamo.
L'ACQUA ALCALINA ABBONDA IN NATURA
L’acqua potabile maggiormente disponibile per la vita animale, quindi anche nostra,
è alcalina.
Infatti, l’acqua di mare è alcalina, l’acqua dei fiumi e dei ruscelli, della maggior parte
delle sorgenti, dei laghi, dei pozzi è alcalina.
La Natura dispensa acqua acida con le piogge alle piante, mentre offre acqua alcalina
agli animali ed agli uomini.
Provate a mettere dei pesci in acqua acida e li vedrete ben presto morire. Non avrebbe avuto
senso che la Natura ci avesse fornito di una fisiologia alcalina, come abbiamo visto, se poi non ci
avesse dato l’acqua ed il cibo necessari per soddisfare le esigenze fisiologiche. Non è lo scopo di
quest’articolo quello di approfondire il tema dei cibi alcalini.
Dobbiamo riconoscere che la vita che conduciamo oggigiorno è molto distante dagli standard
previsti dalla Natura per gli esseri umani. Anche questo argomento non rientra nelle motivazioni di
questo articolo, anche se ci sarebbe molto da dire.
Poiché la società tecnologica ci ha allontanato, un po’ per forze maggiori, un po’ per nostre scelte,
dalle opportunità che la Natura ci offre, abbiamo la necessità di operare delle correzioni al nostro
forsennato ed autolesionista stile di vita.
Primaria importanza riveste il ruolo dell’acqua nella nostra vita.
Le fonti di approvvigionamento di acqua potabile sono sempre più inquinate da prodotti chimici e
farmaci, oltre al fatto che stanno diventando proprietà private delle multinazionali.
L’inquinamento delle acque ha spinto l’industria a costruire dei sistemi di purificazione tale da
rendere più sicura l’acqua potabile delle nostre case.
Vari sistemi esistono in commercio, ma quello che maggiormente soddisfa le nostre esigenze
fisiologiche è lo ionizzatore d’acqua.
IONIZZATORI D'ACQUA
L’acqua alcalina prodotta con gli ionizzatori d’acqua è un’acqua viva, simile all’acqua di sorgente ed anche migliore, perché la ionizzazione effettuata con l’attuale tecnologia produce clusters d’acqua molto più piccoli di ogni altra acqua potabile disponibile, permettendo una sua maggiore e più veloce penetrazione nella cellula.
Ionizzatore d'acqua: il sistema di depurazione e trattamento acqua migliore per la nostra fisiologia.
E’ importante comprendere la nozione di cluster. In natura non esiste una molecola d’acqua isolata, bensì un determinato gruppo di molecole, unite da un legame elettromagnetico.
La minore dimensione dei clusters dell’acqua ionizzata agevolerà anche il trasporto di tutte le sostanze idrosolubili di cui la cellula necessita ed agevolerà il drenaggio dei cataboliti cellulari.
Infatti, questi clusters possono avere un peso molecolare di solo 18, molto più piccolo di altre molecole di grande importanza biologica: betacarotene 150, vitamina E 153, vitamina C 176.
Lo ionizzatore d’acqua può produrre acqua alcalina a piacimento e dei vantaggi dell’acqua alcalina abbiamo parlato prima.
Un’altra interessante caratteristica dell’acqua ionizzata è la sua struttura molecolare cristallina, come ha dimostrato una ricerca di Masaru Emoto e che la rende viva, come le migliori acque di sorgente.
Contrariamente a quanto si pensa, in Natura non è rara neppure l’acqua super alcalina.
Ci sono, infatti, molte sorgenti e molti laghi sparsi in tutto il mondo con valori di pH da 9 a 10.
Famosi per la loro forza e longevità sono gli Hunza, popolo abitante alcune vallate dell’Himalaya del Pakistan, che bevono un’acqua le cui caratteristiche eccezionali hanno portato, oltre mezzo secolo fa, alcuni scienziati russi e giapponesi ad inventare lo ionizzatore d’acqua.
Pochi di noi sanno che fin dalla preistoria i nostri antenati si sono dissetati con acqua naturale fortemente alcalina.
Famosi sono i laghi della Rift Valley per la loro forte alcalinità: il Turkana ha pH 9,5-9,7 - il Malawi pH 8,2-8,9 – il Tanganika pH 8-9. Ebbene attorno a questi laghi si sono evoluti per milioni di anni 6 tipi di nostri antenati, tra cui l’Homo Hergaster diventato poi Homo Sapiens.
Questi laghi sono tuttora potabili. In Tanzania la tribù degli Hadzab si disseta ancora oggi al lago Eyasi, che ha un pH di 9,4. Anche nel Ciad, Camerun, Niger e nella Nigeria si trovano laghi ricchi di bicarbonato di sodio con pH 9,5 – 10. In Bulgaria vengono vendute acque minerali con pH intorno a 9,5.
Dallo studio delle popolazioni più longeve al mondo (Okinawa, Abkhazia, Vilcabamba, Avventisti di Loma Linda, Sardegna, ecc.) si evince che queste popolazioni hanno come denominatore comune i seguenti fattori:
mangiano poco e con calma;
mangiano per lo più cibi alcalini ( frutta, verdura, cereali integrali), niente o pochi prodotti animali;
bevono acqua alcalina.
Mentre la popolazione meno longeva, la cui vita media non supera i 30 anni, è quella dei minatori che estraggono lo zolfo attorno al lago Kawak (Indonesia), che con i suoi 36 milioni di m3 di acido solforico ed acido cloridrico è il lago più acido al mondo ( pH 0,3).
Dopo queste osservazioni biochimiche, fisiologiche e sociologiche, mi sembrano alquanto sostenibili tutte quelle ricerche a favore dell’acqua e dei cibi alcalini e non ci sono ragioni, se non faziose, per scoraggiare l’uso dell’acqua alcalina da utilizzare sicuramente assieme a tutti gli altri fattori biologici che la Natura e la sana ricerca ci mette a disposizione.
L’utilizzo vantaggioso dell’acqua alcalina ionizzata da parte dei Giapponesi e Coreani per oltre mezzo secolo, da parte degli USA per oltre un trentennio vale molto di più delle sperimentazioni scientifiche e che, a prescindere dai racconti miracolosi, comunque non potrà far male, perché l’acqua alcalina è specifica per la nostra fisiologia.
Per i curiosi ed i diffidenti consiglio di documentarsi sulle ricerche scientifiche fatte in tutto il mondo, ma soprattutto di sperimentare in proprio i meravigliosi effetti dell’acqua alcalina, che non necessariamente deve essere quella di un apparecchio tecnologico, dal momento che ci sono innumerevoli sorgenti alcaline sparse in tutto il mondo.
Cari lettori ricordiamoci sempre quello che diceva Galileo Galilei: “Una esperienza vera vale più di mille ragioni”, ma è vera solo la nostra personale esperienza.
Bibliografia
1) Fisiologia generale – Davson – Ed. USES
2) Invertire l’invecchiamento – Sang Whang – Macroedizioni
3) L’iride specchio del bilancio acido-basico – P. Emilio Ratti – Associazione ASSIRI
4) Seminario sul pH – Claudio Tozzi – 05/04/08 Roma
5) Trattato di fisiologia medica generale – Guyton - Piccin
Acqua e cibo alcalini: perché?
mercoledì 1 settembre 2010
COLESTEROLO ALTO: COSA FARE!
L’eccesso di acidità nel nostro organismo spiegherebbe anche quello che è considerato uno dei più grandi problemi della civiltà occidentale: l’eccesso del livello di colesterolo nel sangue.
Come abbiamo visto il sangue acido tende a legare a sé il calcio dello scheletro per neutralizzare il pH troppo basso, ma il minerale dalle ossa può essere prelevato solo molto lentamente, soprattutto in certi casi di acidità acuta che potrebbero essere fatali. Quindi c’è bisogno di depositi di calcio più vicini e soprattutto disponibili a cedere il minerale in maniera più veloce, come per esempio le pareti dei vasi sanguigni. Ma quando il calcio delle pareti vascolari viene utilizzato, viene rimpiazzato dal colesterolo, una sostanza sempre presente e resistente all’acidità, al contrario del calcio.
Il problema nasce quindi se il nostro organismo deve giornalmente combattere con costanti livelli di acidificazione, perché è conseguentemente costretto a produrre maggiori quantità di colesterolo per cercare di sostituire il calcio utilizzato e proteggere le pareti dei vasi.
Una delle conseguenze più logiche è la classica arteriosclerosi, cioè un indurimento (sclerosi) della parete arteriosa che compare con il progredire ell’età.
Questo indurimento arterioso è la conseguenza dell’accumulo di tessuto connettivale fibroso a scapito della componente elastica, dovuto proprio al fatto che per mantenere spessore e elasticità dei vasi sanguigni, il colesterolo, mescolato alle scorie acide presenti nel sangue, viene depositato sulle pareti delle arterie. È un altro meraviglioso stratagemma (purtroppo frainteso) del nostro organismo, cioè quello di convertire gli acidi liquidi in acidi solidi, in modo che non si possano disciogliere nel sangue e fare danno; colesterolo e acido urico cristallizzato (responsabile di un altro problema, la gotta) sono un esempio di queste scorie indurite.
La medicina ufficiale, quando vede valori alti di colesterolo e acido urico, tenta di abbassarli con le medicine, non comprendendo che sono S.O.S. che il nostro organismo sta lanciando, e che dicono essenzialmente: meno cereali e più frutta/verdura/acqua!
Con il tempo le scorie induriscono le arterie, rendendole piano piano sempre meno elastiche, perdendo la loro capacità di mantenere fluido il sangue. Così, alcune sostanze presenti nel sangue cominciano a depositarsi e danno l’avvio al processo che porterà alla formazione della “placca”, un indurimento circoscritto della parete del vaso. Una volta formatasi, la placca tende ad accrescersi all’interno del vaso e a restringerne progressivamente il calibro, riducendo, di conseguenza, l’apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita di quei tessuti che l’arteria deve nutrire. Può accadere inoltre, che una placca, se particolarmente molle, si rompa ed i suoi frammenti “embolizzino”, cioè, trasportati dal sangue, vanno a chiudere i piccoli vasi situati più lontano.
È evidente quindi che alti livelli di colesterolo non sono il “diavolo”, ma una risposta fisiologica e protettiva dell’organismo all’acidità, che quindi non va combattuta con farmaci, ma semplicemente riequilibrando l’alimentazione e mangiando più cibi alcalini.
Il colesterolo alto è quindi solo una conseguenza e NON una delle cause primarie dei problemi cardio-vascolari, e non ha quasi nessun valore l’assunzione di alimenti specifici, visto che comunque l’80% è autoprodotto dall’organismo.
L’affermazione è pesante, visti i profitti delle sostanze anticolesterolo, le cosiddette statine, che rappresentano i farmaci in assoluto più venduti nel mondo, con un fatturato di circa 26 miliardi di dollari all’anno. Proprio per questo ho cercato delle controprove, dei dati riguardanti le popolazioni che ai nostri giorni attuano ancora la dieta paleolitica, cioè con un maggior apporto alcalino nella loro dieta, come per esempio gli aborigeni in Australia, oppure i Kung in Botswana (Africa) o gli Indios Yanomamo in Brasile. Se la teoria dell’equilibrio-acido base fosse vera, tutte queste popolazioni devono avere per forza livelli di colesterolo modesti, in quanto non hanno eccessi acidi da smaltire con il calcio osseo. In effetti è proprio così, dato che le analisi su questi arcaici cacciatori-raccoglitori hanno confermato che i loro livelli di colesterolo e anche di pressione sanguigna sono bassissimi.
Vorrei sottolineare che il record del colesterolo più basso del mondo (assieme ai pigmei dello Zaire) è proprio ad appannaggio degli Hadzabe, che ricordo, è la tribù della Tanzania che ancora beve una delle acque più alcaline del mondo, quella del lago Eyasi.
CHE COSA SIGNIFICANO OSSIDAZIONE E LA SUA RIDUZIONE IN MATERIA DI SALUTE?
Il consumo di cibo e di bevande ossidanti tendono a danneggiare le caratteristiche chimiche dei liquidi corporei. Molti cibi e molte bevande sono altamente ossidanti e poveri di elettroni.
Mentre, una dieta arricchita di ioni negativi d'idrogeno, che si trovano in elevate quantità soprattutto nei vegetali cresciuti organicamente, tende ad avere un effetto positivo sui liquidi corporei.
Naturalmente, il valore dell'ORP varia di molto tra i diversi cibi e bevande. Considerando che si desidera evitare il più possibile l'ossidazione all'interno del corpo è importante fare uno sforzo costante nel mangiare e nel bere qualcosa che possegga un valore negativo di ORP. Purtroppo però, la gran parte di ciò che si mangia o si beve ha un valore positivo di ORP, molto spesso abbastanza alto.
Cos’è il Potenziale di Riduzione dell’Ossidazione?
Il Potenziale di Riduzione dell’Ossidazione (ORP) è la misura in mV (millivolt) della tendenza o della qualità che indica se una soluzione ossida (ossidante), oppure riduce l’ossidazione (antiossidante).
Qualsiasi valore positivo denota una soluzione di tipo ossidante: più alto è il valore, più la sostanza ossida. La stessa teoria viene applicata al negativo, ma in direzione contraria: più basso è il valore, più è antiossidante. Qualunque valore negativo indica quindi una riduzione dell’ossidazione o una tendenza antiossidante.
Che cosa significano ossidazione e la sua riduzione in materia di salute?
Il consumo di cibo e di bevande ossidanti tendono a danneggiare le caratteristiche chimiche dei liquidi corporei. Molti cibi e molte bevande sono altamente ossidanti e poveri di elettroni.
Mentre, una dieta arricchita di ioni negativi d’idrogeno, che si trovano in elevate quantità soprattutto nei vegetali cresciuti organicamente, tende ad avere un effetto positivo sui liquidi corporei.
Naturalmente, il valore dell’ORP varia di molto tra i diversi cibi e bevande. Considerando che si desidera evitare il più possibile l’ossidazione all’interno del corpo è importante fare uno sforzo costante nel mangiare e nel bere qualcosa che possegga un valore negativo di ORP. Purtroppo però, la gran parte di ciò che si mangia o si beve ha un valore positivo di ORP, molto spesso abbastanza alto.
Molte persone potrebbero rimanere deluse nello scoprire che tra le sostanze altamente ossidanti rientrano le bevande alcoliche, la soda e la carne che ironicamente rappresentano quelle più popolari.
D’altro canto, per fortuna, esiste invece un certo gruppo di cibi con valori negativi di ORP, quindi antiossidanti. Il fungo giapponese è noto per avere un ORP intorno a -400 mV, mentre prodotti tipo il miso (soia fermentata) normalmente raggiungono valori tra -100 mV e -150 mV.
Può essere fatto un paragone interessante tra la freschezza del cibo in diverse tappe del ciclo di produzione. Per esempio: una spremuta fresca di arance mostra un ORP solitamente intorno a -100 mV, mentre la gran parte dei succhi di frutta confezionati hanno valori superiori a +200mV.
La vita è in relazione all’Ossidazione (Radicali Liberi) e all’Antiossidazione.
Che cosa sono i radicali liberi?
Invecchiando si sviluppano diversi tipi di malattie e disturbi, come ad esempio disturbi al cuore, cancro, diabete, morbo di Alzheimer e Parkinson. Spesso questi disturbi sono classificati come: “disturbi degli adulti’’, “disturbi comuni’’ oppure “malattie croniche’’, perché pare che vengano coltivati all’interno del corpo con il passare degli anni. E’ ormai divenuta consuetudine pensare a loro come una parte inevitabile del processo d’invecchiamento.
Le recenti scoperte mediche, ora comunemente accettate, affermano che il 90% di queste malattie croniche ha come origine il processo di ossidazione interna del corpo col trascorrere degli anni ed ecco cos’è il processo d’invecchiamento in sé. Questo processo di ossidazione è guidato dall’attività dei Radicali liberi, non proprio facili da controllare.
Perché?
I radicali liberi sono una parte vitale del nostro sistema immunitario, attaccano quando il nostro corpo sente la presenza d’intrusioni di corpi indesiderati quali: tossine, virus ecc. Di fatto sono molecole di ossigeno molto attive che circolano all’interno del corpo umano ed esso ne ha un disperato bisogno per la propria sopravvivenza.
Purtroppo esiste il rovescio della medaglia. I radicali liberi sono molto instabili e reagiscono esageratamente con qualsiasi cosa, qualche volta possono danneggiare altri atomi e cellule intorno a loro, incluso il DNA. Per questo motivo è importante tenerli sotto controllo il più possibile. La regola generale da ricordare è: nessuna situazione dannosa per il corpo, nessun eccesso di radicali liberi.
Queste sono le situazioni che fanno aumentare la produzione di radicali liberi:
• Ossigeno che inspiriamo (circa il 3% dell’ossigeno che inspiriamo si trasforma in radicali liberi);
• Aerobica ed esercizi fisici pesanti
• La luce del sole (soprattutto i raggi UV)
• Aria inquinata
• Tossine (incluse sigarette, bevande alcoliche, soda, conservanti alimentari);
• Stress
Quanti di voi han pensato: “Aspetta un attimo! Questo è quello che faccio tutti giorni!" In base a questa lista, la situazione è più grave nelle grandi città rispetto ai paesi di campagna.
La buona notizia è che queste condizioni incidono per circa il 10% nella produzione di radicali liberi. Il restante 90% è riconducibile alla fermentazione non ottimale nell’intestino. La brutta notizia è che non si può vedere cosa realmente sta succedendo all’interno dell’intestino di ognuno, tranne avvertire sintomi quali stitichezza o diarrea, che comunque non sono dei buoni segnali.
Ecco cosa si dovrebbe osservare per capire se l’intestino ha una fermentazione non ottimale o un eccesso di fermentazione. Quando esiste un livello di fermentazione normale, le feci dovrebbero:
• NON avere un odore peggiore di quelle di un bambino sano;
• Avere un colore giallo o il colore della terra;
• Essere consistenti e morbide;
• Essere abbastanza leggere da fluttuare nella toilette.
Quindi, in che condizione siete? Il livello può variare, comunque se non si riscontrano tutte le condizioni sopra elencate molto, probabilmente, l’intestino soffre di una fermentazione anormale. Questo significa che si stanno incubando molti più radicali liberi di quelli necessari e di conseguenza si diventa un po’ più malati ogni giorno, senza nemmeno saperlo.
Ora si dovrebbe essere a conoscenza del fatto che più dell’80% delle malattie gravi, croniche e spesso fatali, vengono prodotte proprio nell’intestino.
Avendo detto questo, ecco elencate le sostanze che causano una fermentazione anormale ed è abbastanza evidente che ha molto a che fare con cosa si mangia e si beve ogni giorno.
• Cloro (soprattutto si trova nell’acqua del rubinetto e viene anche inalato mentre si fa la doccia);
• Carne (particolarmente il grasso)
• Latte e derivati
• Cibo e bevande elaborate (inclusi pane e succhi imbottigliati);
• Conservanti e altre tossine (come la diossina, rilasciata dalla plastica);
• Bevande alcoliche
Probabilmente nemmeno questa lista è molto simpatica!
La prima era legata all’ambiente e alle condizioni di vita, mentre questa alle abitudini alimentari. In cima alla lista troviamo il cloro che è particolarmente dannoso e pericoloso, ma in modo nascosto. Il cloro viene utilizzato nei sistemi pubblici di erogazione d’acqua per motivi sanitari, ossia per distruggere i germi, però una volta che raggiunge l’interno del corpo, distrugge anche i microrganismi risiedenti nell’intestino che aiutano la digestione del cibo ingerito. Senza tali microrganismi sani, il corpo non può digerire correttamente il cibo e come risultato si avrà una fermentazione anormale.
Di fronte alle legioni di radicali liberi il corpo potrebbe apparire inerme, inoltre potrebbe sembrare che non abbia un sistema per impedir loro di autocrearsi, ma il corpo invece possiede un sistema naturale di difesa: gli enzimi come il glutathione, il catalase e il superossido dismutasi (SOD). Gli studi però informano che la produzione interna di tali antiossidanti rallenta andando avanti con gli anni. In altre parole, a un certo punto della nostra vita, la capacità di auto-mantenimento della propria salute diminuisce, questo punto è stimato attorno ai 30 anni.
Di fatto, in base a delle statistiche condotte da molte società assicuratrici, più del 95% della gente sopra i 40 anni di età ha già avuto o sta iniziando ad avere qualche tipo di disturbo e molte volte non ne sono nemmeno consapevoli se non quando è troppo tardi.
Nota
Dal momento che la nostra vita è giornalmente sempre più attaccata da tossine, diviene inevitabile per il nostro corpo produrre radicali liberi in eccesso. Si è ancora troppo lontani dall’eliminare l’inquinamento, il cibo organico, uno stile di vita sano che al momento conosciamo solo dai libri di storia.
Grazie allo sviluppo medico dell’ultimo secolo, in particolare nell’ambito del sistema sanitario pubblico, l’uomo è riuscito a vincere le malattie trasmissibili che una volta gli facevano paura. Per ironia con lo sviluppo di nuovi stili di vita si è anche sviluppato un altro gruppo di malattie. E il nostro attuale sistema sanitario non sa esattamente come salvare il mondo da queste malattie, molto spesso complesse. Tuttavia c’è un punto importante: prevenire è più semplice che curare!
Che fare?
Ora almeno si è a conoscenza del fatto che questo ha molto a che vedere con l’ossidazione interna del corpo. Quindi è indispensabile e ovvio assumere soluzioni con proprietà antiossidanti, proprio per prevenire malattie croniche e invecchiamento precoce.
Adesso la domanda è: “Quale tipo di antiossidanti si dovrebbe assumere quotidianamente?”
Molte persone assumono integratori, come vitamine varie e beta-carotene, e pare inoltre che ogni giorno giungano sul mercato più antiossidanti. Questo è buono solo per metà poiché si assumono con acqua di rubinetto o imbottigliata, le quali hanno un alto valore ossidante.
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